(Adnkronos) – “L’oncoematologia è una branca davvero interessante, che ultimamente ha dato grandissime opportunità di ricerca e di sviluppo di nuove molecole. Siamo impegnati in quest’area, dove siamo già entrati con un primo farmaco, con una prima indicazione, e vogliamo sviluppare una pipeline che permetta di coprire le tante necessità di questi pazienti e di unire a queste necessità i risultati di una ricerca scientifica importante”. Così Paola Morosini, Medical Affairs Head Oncology AstraZeneca, oggi a Milano a margine della conferenza stampa con cui la biofarmaceutica anglo-svedese ha annunciato il via libera dell’Aifa alla rimborsabilità di acalabrutinib in compresse per il trattamento della leucemia linfatica cronica.  

Rimborsabile dal 2021 nella formulazione in capsule, acalabrutinib in compresse presenta un volume ridotto del 50% ed è quindi più facile da deglutire. Inoltre può essere somministrato con gli inibitori della pompa protonica, che riducono l’acidità gastrica, e può essere assunto con o senza cibo. La gestione e l’adesione alla terapia diventa così più semplice, a vantaggio dei pazienti trattati che di solito hanno più di 70 anni e più facilmente comorbidità. Pari efficacia e sicurezza delle due formulazioni sono state dimostrate con uno studio clinico. Grazie a questa approvazione, un maggior numero di pazienti potrà beneficiare della cura con acalabrutinib.