(Adnkronos) – Un uomo di 62 anni si è suicidato nel carcere di Terni dove si trovava dopo aver ucciso la moglie a coltellate al culmine di una lite. L’uomo si è impiccato con le lenzuola legate al tubolare della tenda della finestra della cella detta di ‘transito’. Nella notte tra giovedì e venerdì era stato sottoposto a fermo dalla polizia con l’accusa di omicidio volontario. Nelle prime ore della mattina, intorno alle 6.45, uno degli agenti che faceva un giro di controllo ha sentito un rumore e lo ha trovato impiccato. Vani sono stati i soccorsi. 

“Siamo al 12esimo suicidio nel 2023 di un detenuto nelle carceri italiane, cui aggiungere un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria che solo qualche giorno fa si è tolto la vita in Campania. È una carneficina che si ha il dovere di fermare” afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. 

“Sovraffollamento detentivo, deficienze organizzative, strumentazioni e tecnologie inadeguate e organici carenti in tutte le figure professionali, solo alla Polizia penitenziaria mancano 18mila unità, spesso si traducono nell’inflizione di una pena di morte di fatto – aggiunge De Fazio – Servono misure emergenziali e parallele riforme strutturali che reingegnerizzino l’architettura dell’esecuzione penale e, in particolare, quella carceraria. Il Governo passi dai proclami ai fatti, non c’è più tempo”.