(Adnkronos) – Mentre si fa sempre più imminente l’annunciata operazione militare dell’esercito israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, Hamas si sarebbe detta disposta a sciogliere la sua ala militare se venisse riconosciuto lo Stato palestinese.  

In un’intervista all’Ap rilanciata dai media israeliani, Khalil al-Hayya, membro dell’ufficio politico del gruppo residente a Doha, ha detto che l’organizzazione sarebbe pronta a deporre le armi se venisse creato “uno stato palestinese pienamente sovrano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza”. 

Nel frattempo Haaretz ha riferito che l’esercito israeliano ha informato il governo che le sue forze hanno completato i preparativi per un’imminente operazione a Rafah e che la data per tale operazione sarà decisa dal governo”. 

 

Secondo quanto rende noto il Jerusalem Post, citando fonti militari, fra 150mila e 200mila persone hanno lasciato Rafah dallo scorso sette aprile in vista del possibile attacco da parte di Israele. Dall’inizio della guerra, 1,5 milioni di profughi, sui 2,2 milioni residenti nella Striscia, hanno cercato rifugio a Rafah.  

 

Due presunti terroristi palestinesi sono stati uccisi dalle Forze di difesa israeliane in un raid aereo sulla parte centrale di Gaza mentre tentavano di lanciare razzi contro Israele. Secondo quanto riferito dalle Idf, i due sono stati avvistati dagli uomini della Brigata Nahal nei pressi di un deposito di armi e di un lanciarazzi, bombardati nel raid. 

 

Intanto almeno 93 persone sono state arrestate a Los Angeles, all’Università della Southern California, in relazione alle manifestazioni pro Palestina che si stanno tenendo in molti campus americani. Secondo quanto riferito dal capo della polizia di Los Angeles, Kelly Muniz, le 93 persone sono state arrestate per violazione della proprietà privata. 

 

Stati Uniti con altri 17 Paesi con cittadini fra gli ostaggi di Hamas (Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia e Gran Bretagna) sollecitano, in un comunicato congiunto diffuso dalla Casa Bianca, il rilascio “immediato” degli ostaggi sequestrati da Hamas a Gaza, in modo da consentire a tutti gli attori “di concentrarsi sulla fine di questa crisi e sforzi a riportare la pace e la stabilità nella regione”. I Paesi esprimono “deciso sostegno per gli sforzi di mediazione in corso”.  

“Lo stato degli ostaggi e della popolazione civile a Gaza, protetti dal diritto internazionale, è un tema al centro delle preoccupazioni internazionali”, si legge nel comunicato. “L’accordo in discussione per la liberazione degli ostaggi porterebbe a un cessate il fuoco prolungato e immediato a Gaza, tregua che faciliterebbe l’aumento del trasferimento della necessaria assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza e a una fine credibile delle ostilità”, si sottolinea. “I residenti di Gaza potrebbero tornare alle loro case e terre, dopo preparativi che assicurino loro un tetto e aiuti umanitari”.  

 

Una fregata greca della missione europea “Aspides” ha abbattuto un drone lanciato dagli Houthi dello Yemen. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Atene, secondo cui la nave “Hydra” ha agito per proteggere un mercantile che transitava nel Golfo di Aden, contro il quale erano stati lanciati più aerei senza pilota.