(Adnkronos) – Secondo caso di West Nile oggi, venerdì 8 agosto, nella zona di Infernetto a Sud della Capitale. Il primo caso è una donna di 77 anni, ricoverata in un reparto ordinario dell’Inmi Spallanzani di Roma. Anche per lei si è pensato a una possibile esposizione nella stessa zona della Capitale. Sul secondo caso – apprende l’Adnkronos Salute – sono in corso le indagini per capire la zona della possibile esposizione.  

Si è tenuto oggi, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, un incontro della Commissione Grandi Rischi, convocata dal capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, per fornire una valutazione tecnico-scientifica dello scenario epidemiologico, legato alla circolazione del West Nile Virus. Al centro della riunione, il confronto tra componenti del settore rischio ambientale e igienico-sanitario della Commissione Grandi Rischi ed esperti esterni, finalizzato all’individuazione di possibili misure di protezione civile utili in risposta alla richiesta di collaborazione avanzata dal ministero della Salute.  

Nel corso dell’incontro, presieduto dal capo del Dipartimento, è stato sottolineato come il virus sia endemico in Italia da tempo, e che non vi è evidenza di incremento numerico dei casi di patologia, dovuta a infezione da West Nile Virus registrati quest’anno, sebbene un elemento di novità rispetto agli anni passati sia rappresentato dalla maggior concentrazione di casi in regioni del centro-sud del Paese. La Commissione ha inoltre rilevato che negli anni precedenti il periodo di picco si è registrato durante il mese di agosto. 

Alla luce della discussione avvenuta, dell’analisi delle evidenze e delle conoscenze scientifiche disponibili, la Commissione ritiene opportuni interventi di contrasto alla diffusione del principale vettore di contagio, rappresentato dalla zanzara Culex Pipiens, nonché il potenziamento delle attività di sorveglianza sanitaria e della formazione ai medici di medicina generale sulla corretta valutazione delle febbri estive. È stata raccomandata, inoltre, una corretta informazione alla popolazione sulle misure utili a ridurre il rischio di puntura e, quindi, di trasmissione – coprire più parti del corpo possibile, soprattutto nelle ore serali e notturne, e impiegare repellenti per le zanzare – e sui potenziali rischi legati al virus, chiarendo però come i casi più gravi siano nettamente minoritari rispetto alla maggior parte dei casi con decorso asintomatico.