(Adnkronos) – Finale in famiglia. Valentin Vacherot trionfa a sorpresa al torneo Atp Masters 1000 di Shanghai (cemento, montepremi 9.196.000 dollari). Il 26enne monegasco, numero 204 del mondo e proveniente dalle qualificazioni, ha superato in finale il cugino, il trentenne francese Arthur Rinderknech, numero 54 del ranking Atp, con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-3 in due ore e 15 minuti. Vacherot stabilisce un record: mai finora un giocatore con un ranking così basso aveva vinto un Masters 1000. 

Oltre a conquistare il primo titolo della carriera Vacherot compirà domani un grande salto in classifica, portandosi al numero 40 del mondo, suo best ranking. Rinderknech salirà invece al numero 28. Per il vincitore, anche un superpremio. Vacherot, che in carriera sinora aveva incassato 594mila dollari in premi, lascia Shanghai con un assegno da 1,12 milioni di dollari. 

 

 

La cerimonia di premiazione è stata caratterizzata da momenti di grande commozione, con entrambi i giocatori in lacrime. “Lo hai meritato”, ha detto Rinderknech con la voce rotta dal pianto. “Due cugini sono più forti di uno…”, ha detto lo sconfitto di oggi. ‘Colpo basso’ per Vacherot, che ha ascoltato quasi in trance, con gli occhi completamente lucidi. “Qualcuno ci aiuti…”, ha chiosato il vincitore, mentre Rinderknech si accasciava a terra in preda ai crampi. 

“E’ irreale quello che è successo, è pazzesco. Sono felicissimo di come ho giocato. Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto, che mi hanno accompagnato in carriera. Oggi avrebbero dovuto esserci due vincitori, ma nel tennis non è possibile”, ha detto Vacherot dopo aver ripreso parzialmente il controllo della situazione.  

“E’ una sconfitta dura per Arthur ma non c’è un vincitore e uno sconfitto, c’è una famiglia che ha vinto. E questa storia per il tennis è bellissima”, ha detto ancora. “Grazie Arthur. Era il 2017 quando sono arrivato alla Texas A&M grazie a te. Se non fosse successo, non sarei qui oggi. Sognavo di entrare in Top 10 come te, ora ci siamo insieme”. La famiglia è rappresentata anche da Benjamin Balleret, il suo coach: i due hanno la stessa madre, ma padri diversi. “Hai sempre creduto in me, mi hai sempre spinto. Se ho vinto questo torneo lo devo anche a te”.