(Adnkronos) – Sì all’accordo in Ue su Kiev. Il Consiglio Europeo “concorda di erogare all’Ucraina un prestito di 90 miliardi di euro per gli anni 2026-2027, basato sui prestiti contratti dall’Ue sui mercati dei capitali e sostenuto dal margine di bilancio dell’Ue”. Queste le conclusioni sull’Ucraina del Consiglio Europeo, diffuse intorno alle 4 di mattina, dopo la conclusione del summit. 

 

Il Consiglio Europeo “ha discusso gli ultimi sviluppi riguardanti l’Ucraina. Ha fatto il punto sulle attività in corso per far fronte alle pressanti esigenze finanziarie dell’Ucraina per il periodo 2026-2027, alla luce delle opzioni presentate dalla Commissione”.  

“Attraverso la cooperazione rafforzata (articolo 20 Tue) in relazione allo strumento basato sull’articolo 212 Tfue, qualsiasi mobilitazione di risorse del bilancio dell’Unione a garanzia del prestito non avrà alcun impatto sugli obblighi finanziari della Repubblica Ceca, dell’Ungheria e della Slovacchia”. 

Quanto sopra, si legge ancora, “non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e difesa di alcuni Stati membri e tiene conto degli interessi di sicurezza e difesa di tutti gli Stati membri, conformemente ai trattati. Il testo riportato nel documento Euco 26/25 è stato fermamente sostenuto da 25 capi di Stato o di governo. Il Consiglio Europeo tornerà sulla questione nella sua prossima riunione”. 

Nel documento separato sull’Ucraina, che ha il sostegno di 25 Stati membri su 27, si legge che “in linea con le precedenti conclusioni del Consiglio Europeo, che sottolineano che, nel rispetto del diritto dell’Ue, i beni della Russia dovrebbero rimanere immobilizzati finché Mosca non cesserà la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina e non la risarcirà per i danni causati dalla guerra, l’Unione Europea, data la situazione senza precedenti, ha adottato, sulla base dell’articolo 122 Tfue, misure di emergenza eccezionali, temporanee e debitamente giustificate per immobilizzare tali beni in modo più duraturo”. 

Dopo le recenti proposte della Commissione e dell’Alta Rappresentante Kaja Kallas, il Consiglio Europeo “invita il Consiglio (cioè i ministri, ndr) e il Parlamento Europeo a continuare a lavorare sugli aspetti tecnici e giuridici degli strumenti che istituiscano un prestito di riparazione basato sui saldi di cassa associati ai beni immobilizzati della Russia”.