(Adnkronos) – La produzione di biocarburanti ha bisogno di semi. I semi vengono coltivati e raccolti in aree degradate non più adatte alla produzione di semi alimentari. “Bf attraverso la sua partecipata agricola Bonifiche Ferraresi costituisce il cardine agricolo dell’alleanza con Eni per la gestione del capitale fondiario finalizzata alla valorizzazione dei terreni marginali – commenta Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bf Spa – e la capacità di inserire in una filiera agro-industriale di efficienza un mondo agricolo che fino ad oggi era considerato il comparto energetico complementare alla valorizzazione del food”. 

Bf ed Eni hanno scelto di valorizzare i terreni marginali italiani, ma non solo, anche il continente africano, con implementazione di nuove tecnologie finalizzate in primis alla ricerca genetica delle sementi più adatte per il miglioramento delle piante e per le loro produzioni, e le competenze degli agronomi, di tecnici dedicati a questi team che vengono formati in Italia per essere poi utilizzati in vaste porzioni del continente africano nelle aree più idonee.  

“Abbiamo due percorsi che sono coincidenti in termini di obiettivo – continua Vecchioni – In primis investimenti sui campi madre italiani, investimenti su patrimoni genetici che siano adatti all’estrazione dell’olio e quindi la capacità che ha avuto Bf di realizzare un polo sementiero nazionale che vede nei campi madre della Sardegna e realizzati con la join venture Eni-Bonifiche Ferraresi, una buona base per la sperimentazione in pieno campo, e poi c’è anche una valutazione sul fatto che esistono poli di ricerca di eccellenza nel mondo che stiamo valutando in termini di futuri investimenti al fine di avere una base genetica vocata per la creazione di filiere per i biocarburanti dedicate”.