(Adnkronos) – Sessanta persone tratte in salvo e già sbarcate a Lampedusa e almeno 26 migranti morti. E’ il bilancio del naufragio avvenuto a sud di Lampedusa, in area Sar italiana. A fornirlo è la Capitaneria di porto, sottolineando che ” il bilancio è ancora provvisorio e in corso di aggiornamento”. Tra le vittime ci sono anche una neonata e tre adolescenti e ci sarebbero 15-20 dispersi, secondo i racconti dei superstiti. I sopravvissuti sono 60, tra cui 4 donne. Per quattro di loro, subito dopo lo sbarco a molo Favaloro, è stato necessario il trasferimento al Poliambulatorio dell’isola, ma le loro condizioni non sarebbero preoccupanti.
Secondo quanto emerge dai primi racconti dei superstiti, i migranti erano partiti nelle prime ore di oggi da Tripoli, a bordo delle due carrette del mare. Durante la traversata una delle due avrebbe iniziato a imbarcare acqua e i migranti, per salvarsi, si sarebbero trasferiti sull’altra imbarcazione, che si è poi ribaltata sotto il peso crescente dei naufraghi. Ad avvistare il barcone capovolto e i migranti in mare a circa 14 miglia nautiche a sud di Lampedusa, in area Sar italiana, è stato un elicottero della Guardia di Finanza, facendo scattare il dispositivo di soccorso.
Nelle ricerche, coordinate dal Centro secondario di soccorso marittimo (Mrsc) della Guardia costiera di Palermo, sono impegnate motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, un’unità navale di Frontex, un elicottero e un aereo della Guardia costiera e un velivolo di Frontex.
La Procura di Agrigento, non appena riceverà tutte le carte, aprirà un fascicolo d’inchiesta sul naufragio. L’ipotesi di reato, contro ignoti, sarà di naufragio colposo.
“Quando si consuma una tragedia come quella di oggi, con la morte di decine di persone nelle acque del Mediterraneo, sorge in tutti noi un forte sentimento di sgomento e compassione. E ci troviamo a misurare l’inumano cinismo con cui i trafficanti di esseri umani organizzano questi loschi viaggi”, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Insieme al profondo cordoglio per le vittime, alla pietà per quanti hanno perso la vita, rinnoviamo pertanto l’impegno a contrastare questi trafficanti senza scrupoli nell’unico modo possibile: prevenire le partenze irregolari, gestire i flussi migratori”, rimarca la premier, la quale aggiunge: “Che la tragedia di oggi sia avvenuta nonostante un dispositivo internazionale pronto e operativo ci avverte, infatti, che il doveroso intervento di soccorso non è una misura sufficiente e, soprattutto, non risolve le cause del drammatico problema”.
“E’ una tragedia che mi addolora profondamente e, come amministrazione comunale, ci siamo messi a disposizione delle autorità per tutto ciò che serve. Il naufragio non è avvenuto al largo di Lampedusa, ma in acque internazionali, a circa 40 chilometri a sud”, dice all’Adnkronos Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa. “E’ strano che sia avvenuto in piena estate quando le condizioni meteo sono favorevoli alle traversate”, sottolinea il primo cittadino, che invita, però, a evitare “strumentalizzazioni politiche”.
“A Lampedusa il fenomeno dell’immigrazione va avanti da circa 30 anni – dice – E purtroppo, insieme ai vivi, accogliamo da sempre anche i morti. Ci sono stati con ogni governo. Dinanzi a una simile tragedia invito tutti a evitare strumentalizzazioni. Perché le vittime delle traversate ci sono state con governi di qualsiasi orientamento politico”.
”L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime – scrive il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, su X – Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno”.
”La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private – aggiunge Piantedosi – È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima”.