(Adnkronos) – “Le analisi e le proposte che l’ASviS porta oggi all’attenzione del Paese confermano il persistente malfunzionamento dei tanti piani di intervento adottati per colmare le distanze tra i territori, un prerequisito per affermare uno sviluppo equo e sostenibile dell’Italia. Invitiamo il Governo ad attuare subito la nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS), approvata a settembre, che si pone l’obiettivo di migliorare la coerenza delle politiche, sia a livello nazionale, sia tra quest’ultimo e quello territoriale, attraverso un modello di governance multilivello. Un modello alla cui realizzazione l’ASviS contribuisce, insieme alle reti della società civile, mettendo a disposizione anche la propria esperienza, maturata anche nell’assistenza fornita in questi anni a diverse Regioni e Città Metropolitane, tra cui Emilia-Romagna, Lombardia, Valle d’Aosta, Veneto e Bologna”. Così la presidente dell’ASviS, Marcella Mallen, in occasione della presentazione del quarto Rapporto sui Territori, pubblicato oggi dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
“Senza un deciso cambiamento delle politiche, molti degli Obiettivi dell’Agenda 2030 non saranno raggiunti, come mostra il confronto, per 24 obiettivi quantitativi, tra i risultati dell’Italia e quelli delle singole Regioni e Province autonome”, avverte ASviS.
In estrema sintesi: tra quelli a carattere sociale, 14 Regioni e Province autonome hanno la possibilità di ridurre sotto il 9% la dispersione scolastica e 15 di fornire servizi per l’infanzia per il 33% degli aventi diritto. Di contro, in 12 territori la quota di laureati sta diminuendo, allontanandosi dall’obiettivo del 50% di laureati (in età 30-34 anni).
Per quelli a carattere ambientale, il 25% di Sau destinata a coltivazioni biologiche è raggiungibile da 11 territori su 21 – prosegue l’analisi di Asvis – Tra gli obiettivi con forti criticità, si segnalano l’efficienza idrica, la riduzione del 20% dell’energia consumata e l’azzeramento del consumo di suolo, per i quali in circa due/terzi dei territori la situazione sta peggiorando, fermo restando che nessuna Regione o Provincia autonoma sembra avere la possibilità di raggiungerli entro il 2030.
Per quelli a orientamento economico, la copertura della rete Gigabit per tutte le famiglie appare raggiungibile da 18 territori. Al contrario, una situazione critica per la riduzione di rifiuti urbani: in 15 territori, infatti, tale produzione sta aumentando e in nessuna area si registrano miglioramenti significativi.
Per i temi a carattere istituzionale, si segnala che, nonostante l’obiettivo di ridurre del 40% la durata dei procedimenti civili, in 12 territori su 21 essa sta aumentando, il che rende per essi irraggiungibile l’obiettivo.