(Adnkronos) – Si indaga per capire se ci siano altre vittime risalenti agli anni passati nel caso riguardante il proprietario di un immobile dell’Aquila accusato di aver messo microtelecamere negli appartamenti del suo palazzo dati in affitto. La storia, già riportata oggi dal ‘Messaggero’, è partita, a quanto ricostruisce la questura del capoluogo abruzzese, dalla denuncia di una ragazza, particolarmente scossa dopo aver trovato una micro telecamera, con trasmettitore wireless, nascosta nello specchio del bagno dell’abitazione dove vive in affitto, in un condominio della periferia ovest del capoluogo.
Dopo un’attenta valutazione dei fatti raccontati dalla ragazza e avviate le indagini, è scattata la perquisizione, anche informatica, a carico del proprietario di casa, eseguita lunedì scorso. A quanto fanno sapere gli investigatori le operazioni di perquisizione hanno consentito “di cristallizzare schiaccianti elementi probatori a carico di quest’ultimo, che è risultato proprietario, oltre dell’appartamento ove alloggiava la giovane, di tutti gli altri appartamenti ubicati nello stesso condominio”. Sul cellulare dell’uomo è stata trovata un’applicazione che gli permetteva di gestire e visualizzare le telecamere installate nel bagno della ragazza e di numerose altre telecamere, installate negli altri appartamenti. Le perquisizioni sono state estese in tutte le abitazioni dello stabile, dove, a conferma delle ipotesi investigative, sono state individuate decine di micro telecamere celate nei rispettivi bagni. Altre telecamere, ancora negli imballaggi e pronte per essere installate, sono state rinvenute nell’autovettura, nell’abitazione e nel garage in uso allo stesso uomo, insieme a ottantamila euro in contanti, presumibilmente proventi di attività illecite.
L’uomo, un aquilano di 56 anni, è stato denunciato per interferenza illecita nella vita privata, anche se non si esclude che le prossime risultanze investigative possano aggravarne la posizione.
