(Adnkronos) – E’ guerra aperta tra Israele e Iran. Mentre continua a salire il bilancio delle vittime da entrambe le parti, arriva la minaccia di Teheran a Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia: le loro basi e navi in Medio Oriente saranno considerate come obiettivo se contribuiranno a fermare i raid dell’Iran contro Israele. Intanto il premier israeliano Natanyahu promette di colpire ogni obiettivo iraniano, scatenando la replica del leader di Teheran Pezeshkian: “La risposta sarà più decisa e più potente”. 

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha intanto annunciato in un video messaggio che Israele colpirà “qualsiasi sito e qualsiasi obiettivo del regime degli Ayatollah”. “In un futuro molto prossimo, vedrete i jet dell’aviazione israeliana sorvolare i cieli di Teheran”. 

Netanyahu ha poi sottolineato che gli attacchi aerei condotti da Israele negli ultimi due giorni hanno inflitto “danni gravi” alle infrastrutture nucleari dell’Iran, colpendo anche il gruppo di scienziati di alto livello alla guida del programma atomico. Secondo il premier israeliano, le operazioni hanno sferrato “un duro colpo” ai piani nucleari iraniani, rallentandoli di diversi anni, riporta il Times of Israel. 

Dopo le parole del premier israeliano, arriva la risposta del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, che ha lanciato un duro avvertimento a Israele, promettendo una “risposta più decisa e potente” da parte delle forze armate iraniane in caso di ulteriori attacchi. “La continuazione dell’aggressione sionista sarà affrontata con una reazione ancora più decisa e potente”, ha dichiarato in una telefonata con il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif, secondo quanto riferito dalla presidenza iraniana. 

“L’altra parte ha agito in un modo che ha reso il dialogo senza senso”, ha intanto affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baqaei, accusando gli Stati Uniti di sostenere l’attacco di Israele all’Iran, che non sarebbe potuto avvenire senza la luce verde di Washington, e affermando quindi che è impossibile continuare i negoziati che Usa e Iran avevano avviato per raggiungere un accordo sul nucleare. “Non si può affermare di negoziare e allo stesso tempo dividere permettendo al regime sionista di colpire il territorio iraniano”, ha poi aggiunto il portavoce di Teheran, secondo quanto riferisce l’agenzia Tasnim. 

Il sesto round di colloqui sul nucleare previsto per domani a Muscat tra Iran e Stati Uniti, quindi, non si terrà, ha reso noto il ministro degli Esteri omanita, Badr Albusaidi, su X, dopo lo stop di Teheran. Comunque, ha sottolineato il capo della diplomazia del sultanato che sta agendo da mediatore, “la diplomazia e il dialogo restano la sola strada verso una pace duratura”. 

Stati Uniti “disonesti e inaffidabili”, l’accusa mossa dal presidente iraniano Pezeshkian in un colloquio telefonico con il premier pachistano Shehbaz Sharif. “Il coordinamento del regime sionista con gli Stati Uniti nell’aggressione al territorio iraniano nel bel mezzo dei negoziati è un segno della disonestà e dell’inaffidabilità dell’America”, ha denunciato Pezeshkian. 

I sraele quindi non si fermerà e l’esercito ha reso noto che sta “attualmente” lanciando attacchi su diversi obiettivi in Iran, proseguendo la sua campagna per distruggere i siti militari e nucleari della Repubblica islamica. “Al momento stiamo lanciando attacchi su diversi siti in Iran”, ha detto il portavoce delle Idf, Effie Defrin, in una conferenza stampa nel primo pomeriggio. 

Teheran “non è più immune” dagli attacchi israeliani, ha poi aggiunto Defrin. Per oltre due ore e mezza, più di 70 caccia e droni hanno sorvolato liberamente Teheran, colpendo circa 40 obiettivi, tra cui sistemi di difesa aerea e infrastrutture militari, nel raid più profondo mai condotto finora nel territorio iraniano. Lo riporta il Times of Israel. 

“La capitale è ora esposta agli attacchi israeliani”, ha affermato Defrin, sottolineando che l’azione è stata possibile grazie a un “colpo d’apertura” che ha neutralizzato le difese antiaeree iraniane e garantito la libertà d’azione dell’aviazione. “Decine di velivoli hanno potuto operare indisturbati sul cielo di Teheran”, ha aggiunto il generale. 

 

È di almeno tre morti e 80 feriti il bilancio dell’attacco di rappresaglia con missili balistici lanciato dall’Iran contro Israele, riporta Times of Israel, citando Magen David Adom, l’equivalente della Croce rossa israeliana, che afferma che diversi dei feriti versano in gravi condizioni. 

Secondo i media iraniani la notte scorsa sono stati lanciati centinaia di missili, ma il ministero della Difesa israeliano stima che siano stati meno di 100. Molti missili sono caduti nel centro di Israele, con diverse potenti esplosioni a Tel Aviv. Secondo le Idf, dieci missili lanciati da Teheran non sono stati intercettati dalla contraerea e sono esplosi in aree popolate. 

Una donna di 60 anni è stata trovata morta dai soccorritori in un quartiere residenziale nel centro di Israele colpito dai missili iraniani. Un uomo di 45 anni è stato evacuato dalla stessa zona in condizioni critiche ed è morto in seguito. Un’altra donna è morta questa mattina, in seguito alle gravi ferite riportate. Danni estesi sono stati registrati a Tel Aviv, dove si teme che ci possano essere persone intrappolate sotto le macerie degli edifici colpiti. Lo stesso a Ramat Gan. 

 

Se l’Iran non cesserà gli attacchi missilistici contro i civili in Israele, “Teheran brucerà”, anticipa il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. “Il dittatore iraniano sta rendendo gli iraniani ostaggi e creando una realtà, in particolare i residenti di Teheran, pagheranno un prezzo elevato per gli attacchi criminali contro i civili israeliani”, ha affermato, in un incontro con il capo di stato maggiore dell’Idf, Eyal Zamir, il direttore del Mossad, David Barnes, e altri esponenti militari. “Se Khamenei continua a lanciare missili contro il fronte interno in Israele, Teheran brucerà”. 

Le Forze di difesa israeliane si aspettano tuttavia che l’Iran riprenda gli attacchi missilistici stasera, scrive Haaretz, mentre le Idf fanno sapere che stanno indagando su eventuali malfunzionamenti nel sistema di allerta. 

Intanto Teheran denuncia l’uccisione, nei raid di Israele, di altri tre scienziati nucleari mentre le forze militari israeliane rendono noti i nomi di nove ricercatori, molti dei quali pilastri del programma atomico iraniano, colpiti a Teheran in attacchi simultanei nella prima ondata di raid venerdì. 

I nove sono: Fereydoon Abbasi, ingegnere nucleare, Mohammad Mehdi Tehranchi, fisico, Akbar Motalebi Zadeh, ingegnere chimico, Saeed Barji, ingegnere dei materiali, Amir Hassan Fakhahi, fisico, Abd al-Hamid Minoushehr, fisico dei reattori, Mansour Asgari, fisico, Ahmad Reza Zolfaghari Daryani, ingegnere nucleare, fisico. 

“Tutti gli scienziati eliminati costituivano una fonte significativa di conoscenze per il progetto atomico iraniano e avevano accumulano decenni di esperienza nello sviluppo di armi atomiche”, ha spiegato l’Idf, parlando di molti di loro come degli eredi di Mohsen Fakhrizadeh, il “padre del programma atomico iraniano” assassinato nel 2020, presumibilmente da Israele. “L’eliminazione degli scienziati è stata resa possibile in seguito a ricerche di intelligence approfondite intensificate nell’ultimo anno” in cui sono stati coinvolti decine di analisti “per diversi anni”. 

L’agenzia iraniana Tasnim elenca tre scienziati nucleari uccisi nei raid di Israele: Ali Bakaei Karimi, Mansour Asgari e Saeid Borji. Gli ultimi due compaiono nell’elenco di nove esperti del programma atomico di Teheran uccisi, secondo l’Idf. 

L’Idf ha rivendicato inoltre l’uccisione di più di venti comandanti “dell’apparato di sicurezza del regime iraniano”, fra cui diversi comandanti dei Guardiani della rivoluzione 

Un funzionario israeliano ha inoltre reso noto che i siti nucleari iraniani di Isfahan e Natanz sono stati danneggiati in modo “significativo” nei raid che sono stati condotti da Israele nelle ultime ore. E che ci vorranno molte settimane per Teheran per riparare i danni agli impianti colpiti. 

 

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha riferito che non sono stati rilevati livelli anomali di radiazioni dopo l’attacco di Israele sul sito nucleare di Isfahan, in Iran. Con un post su X, l’Aiea ha affermato di essere in stretto contatto con le autorità di Teheran, a seguito dei diversi attacchi avvenuti ieri su alcune strutture. Isfahan è situata nel centro dell’Iran, a 440 chilometri a sud della capitale, ed è sospettata di essere la principale località dove si svolge il programma segreto iraniano per lo sviluppo di armi nucleari. Nella città, che conta circa 2,2 milioni di abitanti, e nei suoi dintorni si trovano diversi centri di ricerca nucleare e tra le altre attività, a Isfahan, viene preparato l’uranio per l’arricchimento. 

 

La tv iraniana di Stato ha riportato che circa 60 persone, tra le quali 20 bambini, sono stati uccisi in un raid israeliano contro un edificio residenziale a Teheran. Lo riporta il sito del Guardian. La Cnn cita il servizio dell’emittente iraniana che mostra immagini delle squadre di soccorso tra le macerie di un edificio di 14 piani nel compound residenziale di Shahrak-e Shahid Chamran. Il giornalista riferisce di 20 bambini rimasti uccisi, tra i quali un neonato di 6 mesi. Ieri l’inviato all’Onu dell’Iran Amir Saied Iravani ha detto che almeno 78 persone sono rimaste uccise nei raid israeliani, ma non è chiaro – sottolinea la Cnn – se queste 60 vittime di cui parla oggi la tv iraniana siano incluse in questo bilancio. 

 

Due vice comandanti dello stato maggiore delle forze militari iraniane con il grado di generale sono stati uccisi nei raid di Israele, rendono noto i media iraniani. In Iran sono morte 78 persone in seguito ai raid dell’Idf iniziati ieri. Si tratta del generale Gholamreza Mehrabi, vice comandante dell’intelligence dello stato maggiore, e del generale Mehdi Rabbani, vice comandante per le operazioni, ha precisato la televisione iraniana parlando di loro come “martiri”. 

Le forze iraniane affermano di aver abbattuto droni di ricognizione israeliani nel nord-ovest dell’Iran, secondo quanto riportato dai media di stato iraniano, i quali specificano che “i combattenti islamici hanno con successo abbattuto droni israeliani che avevano violato lo spazio aereo del nostro paese nella regione di confine di Salmas”. E aggiungendo che i “droni erano entrati nello spazio aereo iraniano per missioni di spionaggio e ricognizione”.  

“Ci sono stati danni limitati in alcune aree dell’impianto di arricchimento di Fordow”, ha dichiarato all’Isna il portavoce per l’agenzia dell’energia atomica iraniana, Behrouz Kamalvandi. “Avevamo già portato via parti importanti dell’equipaggiamento e dei materiali e non ci sono stati maggiori danni e non ci sono preoccupazioni per contaminazioni”, ha aggiunto il portavoce nella dichiarazione all’agenzia iraniana, ripresa da Al Jazeera. 

“Questo scontro non finirà con le azioni limitate della notte scorsa e gli attacchi dell’Iran continueranno, e questa azione sarà molto dolorosa e spiacevole per gli aggressori”, hanno affermato alte fonti militari iraniane, citate dall’agenzia Fars. 

La risposta dell’Iran all’attacco israeliano potrebbe allargarsi nei prossimi giorni alla basi americane della regione, secondo quanto riferisce l’agenzia iraniana Fars citando alte fonti militari iraniane. “La guerra che è iniziata con l’aggressione del regime sionista si allargherà a tutte le aree occupate da questo regime e alle basi Usa nella regione nei prossimi giorni e gli aggressori saranno colpiti dalla risposta decisa ed estesa dell’Iran”, affermano le fonti citate dall’agenzia iraniana. 

Intanto l’Iran starebbe valutando seriamente la chiusura dello Stretto di Hormuz, il principale snodo mondiale per il traffico petrolifero. Lo riferiscono media locali citando le dichiarazioni di Esmail Kosari, membro della commissione sicurezza del parlamento iraniano. L’ipotesi ha già fatto impennare il prezzo del petrolio e generato forti preoccupazioni sui mercati internazionali. Lo riporta Al Jazeera, sottolineando come lo Stretto di Hormuz, situato tra Iran e Oman, è un punto di passaggio cruciale per l’export energetico globale.