(Adnkronos) – Un movimento di protesta, nato sui social media, promette di paralizzare oggi mercoledì 10 settembre la Francia con boicottaggi, scioperi e occupazioni simboliche di municipi e uffici pubblici, suscitando interrogativi sulla nascita di un nuovo soggetto politico sul modello dei Gilet Gialli. Chiamato alla prima vera prova della piazza, ‘Blocchiamo tutto’ (Bloquons tout) farà il suo esordio in un Paese in piena crisi politica dopo il voto di sfiducia al governo centrista di Francois Bayrou. 

La giornata di mobilitazione nazionale è stata proclamata da un movimento che, secondo il quotidiano Le Parisien, conta circa 20 organizzatori e si dichiara indipendente da partiti e sindacati. ‘Blocchiamo Tutto’ è il risultato di un malcontento popolare che è montato negli ultimi mesi su piattaforme come X, TikTok, Telegram e Facebook e che si è rafforzato con l’annuncio della manovra di Bayrou, che prevedeva tagli al bilancio per quasi 44 miliardi di euro e alla sanità, la cancellazione di due festività nazionali ed il congelamento delle pensioni. 

All’origine dell’iniziativa ci sono due gruppi principali: ‘Indignons-nous’ e ‘Les Essentiels’. Il primo, legato a istanze progressiste, si concentra su rivendicazioni sociali, come l’opposizione ai tagli e la difesa dei servizi pubblici. Il secondo, sovranista e più orientato a destra, chiede la Frexit, cioè l’uscita della Francia dall’Unione Europea, critica le tasse e propone azioni come non usare la carta di credito ed evitare acquisti nella grande distribuzione. 

Secondo la ricercatrice Elisabeth Godefroy, il movimento è “abbastanza eterogeneo”. Ma nonostante le forte differenze ideologiche, i due gruppi hanno scelto di collaborare almeno per l’appuntamento di domani, evidenziando “l’esigenza di trovare nuovi modi di mobilitazione di fronte al fallimento delle modalità tradizionali”, come ha osservato Francois Boulo, avvocato ed ex portavoce dei Gilet Gialli. 

Diverse organizzazioni sindacali e partiti di sinistra hanno già manifestato l’intenzione di unirsi al movimento, mentre gli organizzatori insistono sull’indipendenza da partiti e sindacati per “mobilitare al massimo” i cittadini. 

Alcuni osservatori hanno evidenziato forti analogie con i Gilet Gialli, le cui proteste agitarono la Francia nel 2018. Come allora, il movimento nasce sui social, non ha un leader unico né legami con partiti politici, e raccoglie cittadini che si sentono “lasciati indietro”. Un sondaggio condotto dal think tank Jean-Jaures su oltre mille sostenitori di ‘Blocchiamo Tutto’, ha rilevato che il 69% ha votato per il partito di Jean-Luc Melenchon alle presidenziali 2022, mentre solo il 2% per Emmanuel Macron ed il 3% per Marine Le Pen. 

La giornata di mobilitazione nazionale avrà ripercussioni sul traffico aereo negli aeroporti di Marsiglia-Provenza, Nizza, Bastia, Ajaccio, Figari e Calvi. 

L’annuncio è arrivato dalla Direzione generale dell’Aviazione Civile (Dgac), che prevede ritardi e cancellazioni tra le 18 e la mezzanotte di oggi. Il consiglio per i passeggeri è verificare costantemente lo stato del proprio volo con la compagnia aerea. È prevista la riduzione del 50% dei programmi di volo delle compagnie aeree in quella fascia oraria, poco più di cinquanta voli sui più di 10.000 previsti per mercoledì in Francia. 

In particolare, il sindacato Sud Aérien e Cgt Air France hanno aderito al movimento nazionale. Tuttavia, la Sncta, il sindacato di maggioranza dei controllori di volo, ha indetto uno sciopero per il 18 settembre, come riportato da ‘Le Figaro’. Oltre a questa interruzione dello spazio aereo francese, sono previste anche interruzioni del traffico ferroviario in alcune zone del Paese.