(Adnkronos) – “Con circa 4.000 morti l’anno in Italia per suicidio, è assurdo che la politica voglia legiferare sulla morte medicalmente assistita, ignorando questa piaga e incentivando la morte di Stato. Dei suicidi non se ne parla perché significherebbe per lo Stato essere messo faccia a faccia con questa emergenza e dunque fare qualcosa di concreto. Al contrario i suicidi assistiti ricevono un’enorme copertura mediatica: pochi casi amplificati come se fossero una emergenza nazionale. L’unica via umana è un’altra: lo Stato dovrebbe investire nella prevenzione dei suicidi, indagandone le cause profonde e offrendo risposte concrete ai veri problemi delle persone fragili. Per prevenire i suicidi servono sostegno psicologico, reti di prossimità e un accompagnamento concreto alle persone vulnerabili, insieme a cure palliative, hospice e assistenza domiciliare per malati, famiglie e caregiver. Ma radicali e progressisti fingono di ignorare tutto ciò, pur di imporre il suicidio assistito come pratica accettata dagli italiani”. Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che come ogni anno si tiene il 10 settembre. 

“Occorre fare molto di più – aggiunge – per affrontare un’emergenza nazionale che colpisce migliaia di famiglie ogni anno, addirittura con oltre 7.400 suicidi nel biennio 2020-2021 (3.645 e 3.777), secondo i dati diffusi da Iss e Istat e con una media, negli ultimi anni, di circa 4.000 ogni dodici mesi, secondo un report della “Fondazione Brf – Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze”, praticamente una morte ogni dieci ore. Cifre spaventose, che mettono in luce un trend in aumento soprattutto tra i giovani under 34, con una crescita pari al +16%. E’ ipocrita – conclude Brandi – che lo Stato e la politica si riempiano la bocca di proclami in giornate come questa, ma poi nel resto dell’anno portino avanti – persino su iniziativa del centrodestra – disegni di legge che vogliono legalizzare il suicidio medicalmente assistito”.