(Adnkronos) – Il Mare del Nord si è candidato ufficialmente a diventare la centrale dell’elettricità rinnovabile d’Europa. Il Belgio, nello specifico, ha puntato sull’eolico offshore con un progetto molto innovativo. Consiste nella realizzazione di una prima isola energetica artificiale al mondo. Si chiamerà Princess Elisabeth Island e sorgerà a 45 chilometri dalla costa belga. 

Quest’isola avrà un diametro di 280 metri, quindi a forma circolare, occupando una superficie di sei ettari. La grandezza, in sintesi, è l’equivalente di 12 capi da calcio e potrà ospitare un’infrastruttura che faccia da raccordo tra 3,5 gigawatt di potenza fornita da turbine eoliche e la terraferma.  

I parchi eolici presenti a largo delle coste del Regno Unito e della Danimarca potrebbero diventare fonte di interscambio con Princess Elisabeth Island, divenendo a tutti gli effetti un hub energetico.  

L’energia rinnovabile richiede una sempre maggiore attenzione. Ridurre gli usi di combustibili fossili, infatti, non è solo nell’agenda dell’Unione Europea e degli Stati membri, ma dovrebbe essere un monito quotidiano per ciascuno abitante del Pianeta Terra. Ecco per cui, una rivoluzione energetica di questo tipo potrebbe essere in grado di cambiare o almeno rallentare i disastri che il cambiamento climatico sta causando in molte zone del mondo.  

A gestire la rete di trasmissione belga ci sarà la società Elia che ha ottenuto il permesso per la costruzione dell’isola nell’ottobre 2023.  

Perché queste isole offshore dovrebbero essere una soluzione sostenibile? La produzione di elettricità, tramite sistemi autosufficienti, consente di sfruttare in modo “sano” l’energia generata da fonte rinnovabili. I venti del Mare del Nord, per questo scopo, rappresentano una grande possibilità di produzione e distribuzione di energia eolica.  

Dal 2024 alla metà del 2026 è prevista la costruzione dell’isola. Successivamente si passerà alla costruzione e messa in servizio delle infrastrutture elettriche. Il progetto prevede una programmazione che terminerà nel 2030. Il collegamento dei parchi eolici alla rete Elia è legato alla messa in esercizio dei progetti di rafforzamento della rete onshore inglese e danese. 

Questo progetto ha l’ambizione di presentarsi come un precursore delle future realizzazioni di infrastrutture in mare. Nell’ambito della richiesta di autorizzazione ambientale per l’isola energetica Princess Elisabeth, e in particolare nella relazione di impatto ambientale che l’accompagna, Elia ha prestato molta attenzione a limitare gli effetti delle proprie attività sull’ecosistema marino, in termini di alternative studiate per costituzione dell’isola energetica e modalità di attuazione. La progettazione dell’isola (forma, orientamento, ecc.) contribuisce notevolmente a limitare gli effetti negativi. 

“Per andare ancora oltre, Elia ha scelto di aprire la strada a una progettazione veramente inclusiva della natura per l’isola energetica – si legge nella scheda progetto -. Non solo ridurrà al minimo tutti gli effetti dannosi sull’ambiente marino, Elia ha anche voluto cogliere questa opportunità per aggiungere un vero valore ecologico e ambientale al suo progetto. Parallelamente alla preparazione della domanda di autorizzazione, si è svolto un processo di co-creazione unico e innovativo che ha coinvolto un gestore dell’infrastruttura e diversi esperti provenienti da varie istituzioni, università, studi di progettazione e Ong”.