(Adnkronos) –
Rassemblement National al 33% nel primo turno delle elezioni legislative in Francia. Marine Le Pen non rinuncia a puntare alla maggioranza assoluta in vista del secondo turno, in programma domenica 7 luglio, anche se dal partito fanno sapere di essere pronti a governare anche senza. ”Se c’è davvero un sostegno da trovare, ci assumeremo le nostre responsabilità davanti ai francesi” ha detto a France 2 il vice presidente dell’Assemblea nazionale francese sciolta da Macron ed esponente del partito di estrema destra, Sebastien Chenu. 

”Ci potrebbero essere dei deputati che oggi, senza essere alleati con Éric Ciotti, potrebbero ancora volere che l’Assemblea non venga bloccata”, ha spiegato il deputato rieletto ieri al primo turno. Il candidato premier del Rn, Jordan Bardella, aveva affermato prima del primo turno che non avrebbe guidato Matignon se il suo partito e i suoi alleati non avessero ottenuto la maggioranza assoluta (289 deputati). 

Il leader del Rn Jordan Bardella si è detto pronto, intanto, al confronto con Jean-Luc Mélenchon, leader del Nouveau Front Populaire. ”Dopo questo primo turno” delle elezioni legislative ”vengono offerte due opzioni ai francesi”, scrive Bardella su ‘X’. ”C’è l’alleanza del peggio e l’estrema sinistra al potere” e ”c’è l’Unione nazionale, la Repubblica e i suoi valori. Sono quindi pronto a discutere con Jean-Luc Mélenchon. I francesi amano la chiarezza”, ha aggiunto il leader di Rn.
 

Ma Melenchon dice no al dibattito con Bardella. Su ‘X’, il leader della coalizione di estrema sinistra ha scritto che ”Bardella ha ragione, c’è bisogno di un dibattito tra i due progetti per i francesi. Il candidato del Nouveau Front Populaire alla carica di primo ministro non è stato designato. Deve quindi rivolgersi agli Insoumis, primo movimento per numero eletto al primo turno del Nouveau Front Populaire”. Melenchon ha quindi suggerito a Bardella di ”contattare Manuel Bompard, il suo coordinatore, Mathilde Panot, presidente del gruppo o Clémence Guetté, coordinatrice del programma”. 

Per fermare la destra si lavora a un ‘fronte’ che, secondo i media transalpini, rientra nelle strategie del presidente Emmanuel Macron. Il primo ministro francese Gabriel Attal avrà oggi pomeriggio alle 15 un incontro in videoconferenza con i candidati di Ensemble pour la République. Lo ha appreso Le Figaro, spiegando che Attal ”confermerà la linea” del partito il vista del secondo turno delle elezioni legislative domenica 7 luglio. Ieri Attal aveva annunciato il ”ritiro” dei candidati ”la cui conferma in terza posizione avrebbe comportato l’elezione di un deputato del Rassemblement National rispetto a un altro candidato che, come noi, difende i valori della Repubblica”. 

”Il primo turno delle elezioni legislative” che si sono svolte ieri in Francia ”segna una sconfitta per la nostra maggioranza, la maggioranza del presidente” Emmanuel Macron, ha dichiarato il ministro delle Finanze Bruno Le Maire. ”Il vero rischio è che il partito di estrema destra Rassemblement National vinca la maggioranza assoluta”, ha aggiunto Le Maire intervistato da France Inter. ”Occorre fare di tutto per far sì che Rn non ottenga la maggioranza assoluta. Restano 7 giorni per evitare che questo accada”, ha dichiarato. 

Il partito di estrema destra Rassamblement National (Rn) ha raggiunto il 33 per cento dei voti al primo turno delle elezioni legislative anticipate che si sono svolte ieri in Francia. Lo confermano i dati del ministero degli Interni di Parigi. Al secondo posto la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (Nfp) con il 28 per cento delle preferenze. Solo terza la coalizione Ensemble del presidente francese Emmanuel Macron che si è fermata al 20 per cento. 

E’ la prima volta che Rn ottiene oltre il 20 per cento dei voti in un’elezione legislativa e pone le condizioni perché il partito riesca a formare un governo di estrema destra per la prima volta in Francia. 

I deputati del parlamento francese vengono eletti con voto a due turni in 577 collegi elettorali, dove le dinamiche locali giocano un ruolo importante. In ogni circoscrizione, se nessun candidato ottiene il 50% dei voti al primo turno, i primi due candidati avanzano al secondo turno, così come qualsiasi altro candidato che abbia ottenuto il sostegno di almeno il 12,5% degli elettori registrati. Il candidato con il maggior numero di voti al secondo turno vince il seggio come membro del Parlamento. E’ evidente che due candidati ‘anti Le Pen’ in un singolo collegio finirebbero per fare il gioco dell’esponente di RN in lizza. Quindi, l’obiettivo degli avversari della destra è limitare il numero di ‘triangolare’ e convogliare i voti verso il candidato in grado di imporsi. 

Il capo dello Stato avrebbe per questo chiesto di studiare la situazione di ogni circoscrizione per trovare alleanze, anche con i candidati de La France Insoumise, per bloccare il RN di Le Pen e Jordan Bardella. Secondo l’emittente Bfmtv, nella mattinata di lunedì 1 luglio è prevista una nuova “riunione strategica” all’Eliseo.  

A tracciare la linea in maniera esplicita, in una nota, è la coalizione presidenziale Ensemble pour la République, la coalizione presidenziale, che chiede ai propri candidati arrivati terzi nei vari collegi di abbandonare “a vantaggio dei candidati in grado di battere il Rassemblement National. Di fronte alla minaccia di una vittoria dell’estrema destra, chiediamo a tutte le forze politiche di agire con responsabilità e fare lo stesso”.  

Le basi del dialogo ‘anti Le Pen’ sono state gettate, a giudicare dalle parole di Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, che fa parte del Nouveau Front Populaire. “Ritireremo la nostra candidatura” in caso di “triangolare” al secondo turno di domenica prossima. La nostra indicazione è semplice – afferma Mélenchon – neanche un seggio in più per il Rassemblement National”. 

“Sosterremo il candidato in grado di battere il Rassemblement National”, fa eco Raphaël Glucksmann, leader della Place Publique, rivelazione della sinistra alle elezioni europee del 9 giugno. “Abbiamo sette giorni per evitare alla Francia una catastrofe”. 

Il 41 per cento degli elettori francesi di età compresa tra 18 e 24 anni hanno votato a sinistra, per le Nouveau Front Populaire (Nfp). E’ quanto emerge dal sondaggio, condotto dal Toluna Harris Interactive Institute per Challenges, M6 e RTL, al termine del primo turno delle elezioni legislative. Tra le seimila persone interpellate, tra cui più di 5.200 elettori, il 41% dei votanti di età compresa tra 18 e 24 anni ha scelto Nfp. Il 23% ha invece il Rassamblement National (Rn) e i suoi alleati. Fedeli al presidente Emmanuel Macron sono rimasti il 13% dei giovani elettorali, che hanno votato per Ensemble pour la République, mentre l’8% ha optato per i repubblicani. Dati sostanzialmente identici per la fascia di età più alta, dai 25 ai 34 anni, come spiega il sondaggio. 

Nel 2017 i risultati furono molto diversi. Secondo l’istituto di sondaggi Ipsos e Sopra Steria, il neoeletto presidente della Repubblica Macron e il suo partito La République En Marche avevano attirato il 32% dei giovani tra i 18 ei 24 anni.