(Adnkronos) – Grande entusiasmo e tante emozioni presso l’IC Salvo D’Acquisto, a Parma, per la presentazione del progetto ‘Ritmi di inclusione’, con cui la Fondazione Anna Mattioli ha deciso di sostenere quest’anno la Fondazione Mus-e Italia, nell’ambito di un programma di iniziative che utilizzano diversi strumenti di sostegno, di cura, di educazione e integrazione sociale e di contrasto alle fragilità dei bambini, tra cui l’educazione musicale, che offre a bambini e ragazzi la possibilità di suonare in modo immediato ed istintivo, prendendo parte ad una vera e propria orchestra, senza una specifica preparazione, in cui ciascuno diventa uno strumento fondamentale e indispensabile: insieme nasce la musica, dal silenzio al battito, fino al grande suono generato dalla fusione delle energie di tutti. L’armonia che i bambini sperimentano diventa così la lingua che li unifica ed integra, che consente di superare le difficoltà e le barriere culturali e permette di svelare l’incanto della bellezza creata insieme.
L’evento di lancio si è tenuto nel pomeriggio del 12 dicembre, presso il teatro della scuola primaria Martiri Cefalonia di Parma, diretta da Nadia Malcisi, animato da una performance della Children’s Orchestra Orff, diretta da Ailem Carvajal. Roberto Pagliuca, presidente della Fondazione Anna Mattioli, ha dichiarato: “Per una Fondazione come la nostra, che si prefigge di dare nutrimento e sostegno alle radici più vulnerabili della società, è stato naturale aderire con entusiasmo alla proposta della Fondazione Mus-e di Parma, per affiancare percorsi di cura tradizionali con metodi, strumenti ed attività, come il gioco e la musica, che possono rafforzare il senso di coesione e favorire l’accettazione delle differenze come elemento di stimolo educativo ed arricchimento, nel percorso di formazione e crescita dei più piccoli, con particolare attenzione ai più fragili”
All’evento è intervenuta anche Cristina Terribili, psicoterapeuta e consulente scientifico della Fondazione Anna Mattioli, che, forte della sua pluriennale esperienza nel settore, in Italia e nel mondo, ha così concluso: “La musica da sempre è sinonimo di benessere e suonare insieme permette una narrazione di storie di vita e di creatività che superano ogni tipo di barriera. Un intervento a sostegno dei bambini attraverso la musica non permette loro solo di sviluppare abilità e competenze o di aumentare semplicemente le possibilità di mettersi in relazione con gli altri, ma di ricadere fortemente sulla qualità della vita dei piccoli, migliorando quel processo di sicurezza e di appartenenza che permetterà loro, un giorno, di autodeterminarsi”.