(Adnkronos) –
JN.1 diventerà in brevissimo tempo la variante Covid dominante in tutto il mondo. E’ la previsione prospettata da un team di scienziati sulla base della carta d’identità di questo mutante di Sars-CoV-2 in rapida ascesa. In uno studio pubblicato su ‘The Lancet Infectious Disease’, i ricercatori del Dipartimento di microbiologia e immunologia, Institute of Medical Science dell’università di Tokyo, dimostrano che questa è “una delle varianti che eludono di più il sistema immunitario fino ad oggi”.  

‘Figlia’ della variante altamente mutata battezzata Pirola dagli esperti sui social (BA.2.86), JN.1 è emersa a fine 2023 e per alcuni scienziati potrebbe rappresentare un punto di svolta per il virus della stessa portata che ebbe Omicron. Tanto che questi esperti sostengono sia giunto il momento per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di assegnare una nuova lettera greca.  

Nello studio gli scienziati giapponesi ricostruiscono le sue caratteristiche partendo da mamma Pirola. Il lignaggio BA.2.86, identificato per la prima volta nell’agosto 2023, è finito praticamente subito sotto i riflettori della scienza: è risultato essere infatti filogeneticamente distinto dalle varianti XBB circolanti (su cui sono basati anche i vaccini aggiornati in uso attualmente nelle campagne vaccinali), inclusa Eris (EG.5.1) e HK.3, che a novembre scorso era già uno dei lignaggi XBB con il più alto vantaggio di crescita. 

Pirola portava già di suo più di 30 mutazioni nella proteina Spike, indicando un alto potenziale di evasione immunitaria. La sua discendente JN.1 (BA.2.86.1.1) ospita un’ulteriore mutazione che ha acceso una ‘spia rossa’ per gli scienziati: si chiama Leu455Ser (alla quale JN.1 aggiunge altre 3 mutazioni in proteine non-spike). Perché dovrebbe preoccupare? Leu455Ser è una mutazione caratteristica di JN.1, ma altre varianti erano portatrici di una mutazione simile, come HK.3 e alcune varianti cosiddette ‘Flip’, che ha contribuito ad aumentare la loro trasmissibilità e la capacità di fuga immunitaria.  

Gli scienziati hanno approfondito le caratteristiche di JN.1, stimandone il numero riproduttivo (che indica la trasmissibilità) sulla base dei dati di sorveglianza genomica di Francia, Regno Unito e Spagna. In tutti e tre i Paesi il numero riproduttivo di JN.1 è risultato superiore a quello dell’ultima versione di Pirola (BA.2.86.1) e di HK.3. Non a caso, a fine novembre 2023, JN.1 aveva già superato HK.3 in Francia e Spagna. Gli altri test condotti dai ricercatori hanno confermato queste caratteristiche ed evidenziato una “solida resistenza” di JN.1 (rispetto a Pirola) ai sieri di persone vaccinate con vaccino monovalente anti-XBB.1.5. “Presi insieme, questi risultati suggeriscono che JN.1 è una delle varianti che più eludono il sistema immunitario – concludono gli autori -. E quanto emerso suggerisce inoltre che la mutazione Leu455Ser contribuisce ad aumentare l’evasione immunitaria, il che spiega in parte l’aumento del numero riproduttivo di JN.1”.