(Adnkronos) – Annunciato nella notte da Trump l’accordo tra Israele e Hamas su Gaza. Da Enrico Mentana a Mario Sechi, ecco i commenti sugli sviluppi della guerra, che sembra avviarsi verso una tregua con l’attuazione della prima fase del piano di pace.
L’accordo in Medio Oriente annunciato da Trump è un “suo innegabile successo”. A definirlo così è il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, in un post pubblicato sui suoi canali social. Commentando l’annuncio del presidente statunitense, Mentana scrive: “‘Sono molto orgoglioso di annunciare…’. Sono passati solo dieci giorni dal lancio del piano di pace di Trump, e la straordinaria notizia dell’accordo è un suo innegabile successo”.
“È uno straordinario risultato, ottenuto grazie alla determinazione di Donald Trump, alla forza dell’esercito di Israele e alla leadership di Benjamin Netanyahu che ha guidato alla vittoria un Paese aggredito su 7 fronti. È un grande giorno, perché dopo il disastroso ritiro di Joe Biden dall’Afghanistan, Donald Trump ha rimesso l’America al centro del Grande Gioco, apre una speranza concreta per i palestinesi e restituisce la pace agli israeliani”. Così il direttore di ‘Libero’, Mario Sechi, commenta con l’AdnKronos la notizia.
“Il Medio Oriente -spiega Sechi- sta per cambiare volto, siamo a una svolta, gli accordi di Abramo si moltiplicheranno, le reti dell’energia e della finanza guideranno uno sviluppo esponenziale di cui il Medio Oriente sarà protagonista”.
Poi una considerazione sul ruolo svolto dal governo italiano: “Giorgia Meloni, ancora una volta, ha dato prova di lungimiranza e capacità strategica nel condurre la politica estera italiana, siamo dalla parte giusta. Altri no”, scandisce il direttore di ‘Libero’. “Chi non ha creduto al piano Trump oggi è tra gli sconfitti, davanti al tribunale della storia. È una lezione indimenticabile per la sinistra senza bussola, gli imbarcati della Flotilla, per gli antisemiti del 7 ottobre ‘giorno della Resistenza’, per il pacifismo parolaio, per gli utili idioti di Hamas, per i nemici dell’Occidente. Sono sconfitti, quello è”, conclude.
“Oggi è una bella giornata e spero che altre ne seguiranno. Comunque la si pensi sulla Casa Bianca, Trump va solo ringraziato”. A parlare con l’Adnkronos è il direttore del Tg5 Clemente Mimun, che commenta così la notizia storica dell’accordo di pace tra Israele e Hamas. “Se quei tagliagole di Hamas, Hezbollah, Houti e altri gruppi terroristici, sostenuti dal governo iraniano, avessero avuto a cuore la sorte dei palestinesi questo orrore sarebbe finito da tempo – sottolinea Mimun – E, invece, i terroristi assieme ai demoni di Teheran hanno ottenuto quel che volevano: l’isolamento di Israele, che ora è il paese più odiato del mondo e la crescita esponenziale dell’antisemitismo”.
Ora “l’importante è che l’accordo regga e che gli accordi di Abramo coinvolgano tanti paesi arabi -osserva il direttore del Tg5- Purtroppo la storia insegna che in quell’area del mondo è difficile arrivare ad una convivenza che dia pace e sicurezza a tutti, ma la speranza è l’ultima a morire”.
“L’unica cosa che abbiamo sul piatto è il fatto straordinario che si sia raggiunto un risultato concreto, ma neanche il mago Otelma può dire se l’accordo sarà stabile, commenta quindi all’Adnkronos il vicedirettore del Giornale Nicola Porro.
“È incredibile -aggiunge poi Porro- che i ‘cretini collettivi’ invece di pensare a come far sì che questo accordo possa portare la pace in Medio Oriente si preoccupi di occupare le piazze”. E sul ruolo avuto dal governo italiano nella fase di trattativa, Porro osserva: “Il governo si è posto nel modo migliore possibile, perché oggi il rischio di qualsiasi governo occidentale era quello di commettere errori, come hanno fatto i francesi che hanno richiesto quello che esiste già dal ‘47 ovvero ‘due popoli, due Stati’ – spiega il giornalista e conduttore – e dall’altra parte realista nel non essere eccessivamente presente su uno scacchiere in cui ogni parola in più rischiava di compromettere il tentativo dell’accordo”.