(Adnkronos) – Ancora non c’è una data. Il Consiglio dei ministri non ha preso nessuna decisione sul referendum per la riforma della separazione delle carriere dei magistrati. A quanto si apprende, la data del referendum costituzionale sulla giustizia sarà decisa al primo Consiglio dei ministri di gennaio: l’intenzione sarebbe quella di arrivare alla consultazione non i primi di marzo, ma nelle settimane successive, comunque entro la fine del mese di marzo.  

Il rinvio della decisione nel Cdm di oggi e la prospettiva di arrivare al voto più in là rispetto ai primi di marzo, a quanto si apprende da fonti qualificate, non sarebbero legati alla raccolta firme promossa dai 15 cittadini e aperta online ma piuttosto dalla volontà di evitare forzature, rasserenando il clima con le opposizioni. Proprio ieri la segreteria del Pd Elly Schlein e il presidente del M5S Giuseppe Conte erano intervenuti sui social sul tema del referendum contro la riforma e un’accelerazione dei tempi della consultazione. 

Avete discusso del referendum e di una eventuale data? “Non ne abbiamo parlato…”, ha tagliato corto oggi il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, rispondendo ai giornalisti all’uscita da Palazzo Chigi. 

“Nella riunione di governo non abbiamo affrontato l’argomento, non c’è ancora nessun accordo sulla data, ne parleremo all’inizio di gennaio”, ha assicurato il vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti. “Bisogna farlo, abbiamo sessanta giorni, non credo che serva la raccolta delle firme”, ha precisato il ministro degli Esteri rispondendo a chi gli chiedeva se il governo fosse intenzionato ad aspettare la raccolta delle firme del comitato per il No prima di decidere sulla data del voto.  

Il referendum si terrà il 1 marzo o il 22? “Non cambia molto, quello che è importante è il giudizio degli italiani”, ha replicato il leader di Forza Italia.