(Adnkronos) – In un mondo sempre più digitale anche i carabinieri si evolvono. “L’Arma ha anche un ruolo di contrasto all’uso illecito delle criptovalute – dice all’Adnkronos il comandante Gianluca Vitagliano del comando antifalsificazione monetaria -. Tuteliamo il cittadino e il sistema: quello delle criptovalute è un mondo in espansione. Se non c’è un’azione di contrasto e prevenzione, c’è il rischio che diventino terreno fertile per la criminalità”.
Il denaro “si segue sui wallet, sulle transazioni”, il passaggio successivo “è la de-anonimizzazione: seguiamo i codici dei wallet, e da lì la sfida è risalire a un nominativo e portare alla luce il motivo della transazione – spiega il comandante -. Ai tempi si seguiva l’assegno, ora il wallet”. Per questo motivo servono “strumentazioni nuove, come il tracciamento open source intelligence e l’analisi dei social, che ci aiutano a dare dei nomi alla base dei wallet, per poi ricostruire il perché del pagamento e il reato. Nel 2021, ci siamo imbattuti per la prima volta quando con le criptovalute si pagava moneta falsa”.
Il controllo svolto dal comando antifalsificazione monetaria “è sul movimento delle criptovalute, tracciamo all’interno della blockchain le transazioni che avvengono tra wallet”. “È evidente – sottolinea Vitagliano – che questo è un mondo interconnesso, per cui c’è la ricerca di quei paradisi criminali che possono essere localizzati in Africa, Asia, o in quei paesi non collaborativi con la polizia e gli strumenti giudiziari”.