(Adnkronos) – “La campagna per il ritorno degli ostaggi continua senza sosta e non ci fermeremo fin quando non avremo riportato a casa tutti gli ostaggi, quelli in vita e quelli deceduti”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo che i militari israeliani hanno reso noto di aver recuperato nella Striscia di Gaza il corpo senza vita di un ostaggio e i resti di un’altra persona deceduta. Nella dichiarazione ci sono le condoglianze alle famiglie e un nuovo elogio alle forze israeliane per la loro “determinazione” e il loro “coraggio”. 

In “un’operazione militare” è “stato recuperato il corpo di Ilan Weiss, che è stato tenuto prigioniero per 693 giorni a Gaza”, si legge in un post su X delle Idf che aggiungono di aver anche “recuperato resti” che vengono collegati a un altro ostaggio deceduto, il cui nome non è stato diffuso. 

Ilan Weiss era del kibbutz Be’eri e, ricordano i militari israeliani, aveva lasciato la sua abitazione la mattina del 7 ottobre 2023 per unirsi alla squadra di risposta alle emergenze del kibbutz. “E’ stato ucciso e rapito da Hamas durante il massacro del 7 ottobre”, si legge nel post. La moglie, Shiri, 54 anni, e la figlia, 19 anni, erano state tenute in ostaggio a Gaza per poi essere rilasciate durante la tregua del novembre 2023. 

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha inviato le sue “sentite condoglianze e il suo sostegno” alla famiglia di Weiss. “Ilan ha dimostrato coraggio e nobiltà d’animo quando ha combattuto i terroristi in quel giorno buio. Con la sua morte, ha donato la vita. E da allora, la sua famiglia ha dimostrato una forza straordinaria nella lotta per il suo ritorno”, ha affermato il presidente israeliano chiedendo al mondo di esercitare pressione e agire per l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi. “Non ci fermeremo finché ognuno di loro non sarà riportato a casa, i vivi tra l’abbraccio amorevole delle loro famiglie, e i caduti finché non saranno sepolti dignitosamente”, ha concluso Herzog. 

Intanto via X le forze israeliane hanno comunicato che “in linea con la valutazione della situazione e le direttive dei vertici politici, a partire da oggi alle 10, la pausa tattica locale nell’attività militare non si applicherà all’area di Gaza City, che è una zona di combattimento pericolosa”. Il riferimento è alle “pause tattiche” quotidiane in alcune aree per facilitare la distribuzione di aiuti. Le Idf affermano di “continuare a sostenere gli sforzi umanitari mentre conducono operazioni per proteggere Israele”.