(Adnkronos) – “Oggettivamente Elon Musk è un fico, è una figura interessante. Se fosse un mio amico sarei contento perché così ci sarebbe solo un grado di separazione da Donald Trump e forse anche meno rispetto a Marte”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ospite dell’evento ‘Prima le idee, ritorno al futuro’, inaugurato ieri ad Andria dal gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, pensato per fare il punto su quanto realizzato finora in questa prima parte della legislatura. “Vedere Musk sorridere e altri – che hanno vissuto in una realtà parallela – sorridere meno non mi dispiace”, dice Giuli.  

Il ministro commenta poi la satira sul suo modo di parlare coniato con il termine ‘giuliese’: “C’è il gioco delle parti, quando si deve ragionare in termini più politici si indossano delle maschere. Per esempio Matteo Renzi indossa quella del teppista quando mi dice che parlo come il conte Mascetti con le sue supercazzole, ma poi ne esce a pezzi perché gli dico ‘adeguerò il mio eloquio alle tue capacità cognitive'”, dice il ministro, che fa notare: “Se uno si fa mettere in commissione cultura tutto sommato la parole ‘apocalittismo’ non dovrebbe terrorizzarlo”. 

“Il mio modo di parlare è stato satirizzato e va benissimo, quando si viene imitati da Crozza si deve sorridere”, dice Giuli. “Poi è ovvio che ci siano delle strumentalizzazioni. Quando sono andato alla Buchmesse di Francoforte – prosegue – ho citato il pensiero solare di Albert Camus, che non mi risulta essere un pericoloso esponente del totalitarismo Novecentesco ma bensì un eretico della sinistra nonché nemico del partito comunista. Qualcuno ha pensato di strumentalizzare quella frase per scorgervi chissà quale riferimento a delle ideologie paranaziste”. Per il ministro si tratta di un “gioco delle parti, quindi il ‘giuliese’ esiste nella misura in cui qualcuno vuole che esista”.  

Satira a parte, nessuna diffidenza di professionisti di cinema, teatro e letteratura: “Ho presentato il mio libro ‘Gramsci è vivo’ non solo con Pierluigi Battista e Giuliano Ferrara ma anche con Sabrina Ferilli. Ricevo normalmente segnali di dialogo da parte di artisti che non vengono da destra e che non hanno alcun problema a dialogare con un ministro. Il dialogo diventa più concreto nel momento in cui a governare c’è la destra perché c’è meno conformismo e più voglia di confronto”, spiega.  

“Non esiste alcun caso Spano, è solo aggressione mediatica. Lui – continua il ministro parlando delle recenti dimissioni – ha subito una mostrificazione, che ho definito ‘barbarica’, da parte da fanatici capeggiati da tutti coloro che lo avevano attaccato in passato e che sono gli esponenti di un circo mediatico che non guarda in faccia a nessuno e che certo non è di destra. Ho raccolto le sue dimissioni con rammarico sapendo che è una persona di eccezionale qualità, ma sicuramente Valentina Gemignani, che è subentrata in questo momento ed ha un curriculum notevolissimo, rappresenta in perfetta continuità con i due capi di gabinetto precedenti una figura di straordinaria qualità. Quindi diciamo i casi esistono più per chi vuole strumentalizzare dei fatti”.  

“Mi auguro, anzi sono certo, che Francesco Spano troverà come segretario generale del Maxxi e come professionista indiscusso la sua dimensione. Gode della mia amicizia e della mia stima non meno di prima”, conclude.