(Adnkronos) – “Nell’ambito di due progetti di ricerca che ho coordinato negli ultimi anni, mi sono interessata a un retrofit energetico (riqualificazione energetica) molto importante di edilizia popolare principalmente, ma non solo, che avviene attraverso costruzioni offsite e attraverso l’industrializzazione dei processi”. Con queste dichiarazioni, Margot Pellegrino, ricercatore universitario all’Università Gustave Eiffel a Parigi Est, è intervenuta a margine della seconda giornata di lavori della decima edizione di ReBuild – Meeting the next built environment, la manifestazione dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024, partecipando al panel ‘L’ecosistema della transizione: industria, finanza e Amministrazione Pubblica’.  

“Quindi, ho studiato diversi progetti pilota che si stanno sviluppando e che stanno prendendo piede sempre di più sia in Olanda che in Francia. L’obiettivo della presentazione di oggi era di ritornare su due aspetti che mi sembrano importanti: da un lato le condizioni che hanno permesso a questo tipo di dinamica di emergere, di consolidarsi – spiega Pellegrino – e dall’altro dei punti di attenzione e sorveglianza da adottare sul tempo lungo, per identificare alcune criticità e assicurarsi che questa traiettoria possa svolgersi senza esclusione, senza frammentazione del tessuto costruttivo del Paese in cui si sviluppa”.  

“Tra le principali criticità individuate si annoverano delle trasformazioni molto interessanti che si stanno producendo sia dal punto di vista dei committenti, che si ristrutturano in gruppi di grande importanza per poter assicurare un mercato all’altezza delle ambizioni dell’ industrializzazione, che richiede i volumi della massa e sono delle sperimentazioni realizzate in Francia per la prima volta – continua – Quindi si tratta di raggruppamenti di istituti di case popolari che hanno permesso di avere, riducendo il rischio, il volume sufficiente per mettere in pratica queste trasformazioni”.  

“Ci sono molte trasformazioni interessanti che si possono osservare, ad esempio l’emergenza di nuovi attori industriali o la trasformazione delle imprese di costruzione con l’internalizzazione di competenze industriali – illustra Pellegrino – Dall’altro lato, visto il volume e anche la tipologia particolare del mestiere che fa capo a questa industrializzazione, c’è l’inquietudine delle piccole e medie imprese di vedere se riescono a seguire questo questo tipo di mercato, a rimanere competitive e cercare di evitare che non siano messe in difficoltà da questo sistema”. “Quindi, intorno a tali tematiche c’è un accompagnamento da realizzare molto importante, nonché identificare modelli economici adatti e soprattutto attuare il coinvolgimento delle politiche pubbliche a diversi livelli, sia nazionale che locale, per accompagnare questo ecosistema”, conclude.